Commento dell'editore:
La Cronaca al centro di questo volume, redatta alla metà del Trecento da un autore anonimo, costituisce il monumento storico-letterario più significativo dedicato a Roma nel medioevo. Redatta in un volgare romanesco scomparso ormai da secoli, conserva viva l’immagine degli uomini della generazione di Cola di Rienzo, e rappresenta un mirabile esempio di riflessione e di narrazione storica. Sul piano letterario, solo la prosa di Boccaccio ne sopravanza nel Trecento l’eleganza espressiva e la raffinata rappresentazione psicologica della natura umana: critici e scrittori del rango di Contini e di Gadda furono affascinati da questo testo.
In questo libro – destinato non solo agli studiosi, ma ad una più ampia cerchia di lettori – Gustav Seibt analizza la Cronaca con gli strumenti del metodo storico e di quello critico-letterario, fornendoci la prima monografia moderna sull’opera e sul suo anonimo autore. Un romano del XIV secolo dalla personalità sorprendentemente originale, che non condivideva l’immagine idealizzata di Roma propria di tanti suoi contemporanei, come Cola di Rienzo e Petrarca, consapevole che il passato è passato e che il presente, qualsiasi esso sia, deve sempre costituire, a suo modo, qualcosa di nuovo.
Indice:
L’Anonimo «nel mezzo della storia», di Roberto Delle Donne
Prefazione all’edizione italiana
Prefazione all’edizione tedesca
Introduzione
1. I problemi. 2. L’argomento
La forma letteraria della Cronica
1. Dalla testimonianza oculare al testo letterario. 2. Storia e poesia. 3. Il metodo storico. 4. Precursori e modelli
L’esperienza del presente (I). L’Anonimo e il Comune romano
1. Roma nel XIV secolo. 2. Iustitia e crudelitate
L’esperienza del presente (II). L’Anonimo e il progetto di Cola di redenzione del mondo
1. Il programma italiano di Cola. 2. Le reazioni dei contemporanei. 3. Le lacune dell’Anonimo e il simbolismo di Cola. La revoca della donazione di Costantino. 4. Il simbolismo della liturgia imperiale e il rituale delle feste cittadine
L’Anonimo e il passato (I). Il passato che non passa: la tradizione topografica di Roma.
L’Anonimo e il passato (II). L’ombra di Roma e i diritti del presente.
L’uomo nel mezzo della storia.
Conclusioni
Abbreviazioni
Bibliografia.