Commento dell'editore e quarta di copertina:
I problemi fiscali della tarda antichità hanno visto il dispiegarsi di differenti modalità di intervento imperiale, fra cui occupano un ruolo centrale le misure assunte per garantire l'identificazione certa del responsabile fiscale in relazione ai tributi gravanti sui terreni. Tra i provvedimenti volti a rendere stabile il possesso di fatto suscita particolare interesse la legge attribuita a Costantino, che ritiene il possesso di beni per un tempo di almeno quaranta anni requisito sufficiente per il riconoscimento della titolarità delle terre e, al contempo, dato certo per l'imputazione fiscale pubblica, pur in assenza di un titolo legittimante. Il volume, dopo aver esaminato una testimonianza dell'applicazione pratica di questa normativa, analizza l'uso del medesimo termine quarantennale nel contesto dei diritti relativi allo status personale, e la successiva estensione alle azioni derivanti da rapporti obbligatori.
Indice:
Parte I. L'evasione fiscale nella tarda antichità e l'imposizione del possesso
pag. 13 Introduzione
17 Capitolo I. Premessa. L'abbandono delle terre nelle costituzioni dei Codici
21 Capitolo II. Le costituzioni del Codice Teodosiano e del Codice giustinianeo sull'imposizione della coltivazione ai proprietari e sugli agri deserti
21 2.1. Le costituzioni nei titoli 11 e 15 del libro quinto del Codice Teodosiano (ed. Mommsen)
41 2.2. Le costituzioni del Codice Teodosiano sugli agri deserti non comprese nei titoli 11 e 15 del libro quinto
50 2.3. Le costituzioni nel titolo 59 del libro undicesimo del Codice giustinianeo
60 2.4. Altre costituzioni del Codice di Giustiniano sugli agri deserti non comprese nel titolo 59 del libro undicesimo
67 Capitolo III. Prime conclusioni. I problemi della terra tra legislazione e prassi
73 Capitolo IV. Incidenza della legislazione fnanziaria sulla prassi. P. Col. VII, 175
75 4.1. La ricostruzione filologica del papiro
78 4.2. Il processo del 339 ad Arsinoe. Antecedenti e petitum
83 4.3. L'identificazione delle parti in causa e la ricostruzione del caso processuale nella storiografia. Divergenze tra storici e giuristi
86 4.4. Lo svolgimento del processo
91 4.5. La legge costantiniana richiamata nel processo. Considerazioni sul rapporto tra il petitum e la citazione del termine di quaranta anni. Il termine di quaranta anni come rimedio di imposizione del possesso
103 Capitolo V. Il lemma praescriptio nel verbale del processo e il possesso quarantennale costantiniano
107 Capitolo VI. Il trascorrere del tempo nell'ambito delle causae liberales
117 Capitolo VII. Il termine di quaranta anni in due leggi di Anastasio
121 Capitolo VIII. Prime considerazioni conclusive
Parte II. L'impiego del lungo tempo contro l'inerzia dei creditori
131 Premessa
133 Capitolo I. I codici del 1865 e del 1942. Echi storici per la storiografia romanistica
137 Capitolo II. La cd. "prescrizione delle azioni". Concetto e ragioni dell'introduzione
143 Capitolo III. I figli di Costantino e la praescriptio quadraginta annorum. Una consultatio ante sententiam
147 3.1. Il problema testuale del binomio leges ac iura nella costituzione
150 3.2. La costituzione nella visuale romanistica: la praescriptio e la vetustas
158 3.3. Espressioni assimilabili a vetustas nel significato di "lunga durata": esempi
163 3.4. L'actio pecuniae postulatae, il rapporto tra creditore e debitore e gli instrumenta creditoris
170 3.5. Il richiamo di CTh. 4.11.2 alla normativa precedente
184 3.6. I problemi posti dall'Interpretatio CTh. 4.11.2., 184
187 Capitolo IV. Il superamento delle disposizioni particolari. Il V secolo. Verso la riforma di Teodosio II
195 Capitolo V. La legge di Teodosio II sugli effetti del termine di trent'anni sulle actiones
205 Capitolo VI. La recezione giustinianea delle norme sul tempo
225 Appendice. Testimonianze del termine di trenta e quaranta anni: Liber Iudiciorum, Cod. Vat. Lat. 520, Placito di Marturi
225 Il Liber iudiciorum
226 Cod. Vat. Lat. 520
227 Placito di Marturi
233 Conclusioni
241 Indice delle fonti
249 Bibliografia