L'amministrazione finanziaria del Regno Italico nell'Alto Medio Evo

Col testo delle "Honorantie civitatis Papie" e con una appendice di XVIII documenti

PREZZO : EUR 30,00€
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AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore:
EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE : -
DISPONIBILITA': Esaurito


TITOLO/DENOMINAZIONE:
L'amministrazione finanziaria del Regno Italico nell'Alto Medio Evo
Col testo delle "Honorantie civitatis Papie" e con una appendice di XVIII documenti
PREZZO : EUR 30,00€

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COLLANA/SERIE:



ANNO:
1932

DISPONIBILITA':
Esaurito

CARATTERISTICHE TECNICHE:
XV-288 pagine
Brossura
cm 18 x 25,5 x 2,2
gr 599

DESCRIZIONE:

Indice:
pag. V Dedica
VII Prefazione
1 I - Il testo delle Honorantie civitatis Papie
29 II. - L'amministrazione finanziaria centrale
55 III. - Le stazioni doganali del Regno Italico
77 IV. - I mercanti di Pavia e i tributi del mercato
91 V. - I mercanti di Venezia, di Amalfi, di Gaeta e di Salerno e la Camera regia di Pavia
111 VI. - L'ordinamento delle zecche di Pavia e di Milano
129 VII. - La raccolta dell'oro nei fiumi dell'Italia settentrionale
139 VIII. - L'ordinamento delle arti
167 IX. - Redditi e spese del fisco regio
178 X. - La distruzione del Palazzo regio di Pavia e l'origine dei Comuni
APPENDICE
243 I. - Accordo tra il Regno longobardo e i Comacchiesi relativo ai tributi da prestarsi nei porti del Po
244 II. - Gizo, vescovo d'Aosta, con intervento di tre giudici e di altri canonici e fedeli, fa redigere in iscritto la tariffa doganale della porta di S. Orso d'Aosta
245 III. - Petriberga, vedova di Celso, camerario regio, vende ad Adamo detto Amizo, prete decumano della basilica di S. Maria Jemale in Milano, tutti i suoi beni in Milano e nei territori adiacenti
247 IV. - Formula per la nomina di un avvocato di un monastero autorizzata da Ottone di Lomello conte palatino
248 V. - Adelgerio, cancelliere e messo regio, in pubblico placito, pone il banno regio sui beni del monastero di S. Salvatore di Pavia, a titolo di protezione
250 VI. - Il vescovo Guglielmo di Pavia, alla presenza dei militi e del popolo, concede alla chiesa di S. Giovanni Domnarum numerose immunità dai carichi
251 VII. - I cittadini di Pavia, in pubblica adunanza, su reclamo dell'abate di S. Pietro in Verzolo, liberano il monastero dalla dipendenza verso la badessa di S. Maria Teodote e lo assumono sotto la loro protezione
254 VIII. - Il console di giustizia di Pavia, Lanfranco Guastone, in data 27 novembre 1137, in Pavia, fa autenticare e redigere in pubblica forma i seguenti atti:
a) 1122 gennaio 26, Pavia. - Davanti al conte palatino Guido, a causidici, a giudici del sacro palazzo e ad altri molti, i consoli di Pavia decidono una lite esistente tra il Monastero di S. Pietro in Ciel d'Oro da una parte e Oprando signifero e Bertramo, Mariscotto e Pagano figli di Alone dall'altra, per il possesso del porto e del transito sul fiume Olona a Lardirago
b) 1127 febbraio 21, Pavia. - Bertramo e Mariscotto fratelli, figli del fu Alone signifero, e Lanfranco, Sigebaldo e Ribaldo fratelli figli del fu Oprando pure signifero, rinunciano a favore del monastero di S. Pietro in Ciel d'Oro al possesso del porto e del transito sul fiume Olona a Lardirago
260 IX. - Davanti al conte palatino Guglielmo di Lomello, i notai piacentini prestano giuramento per la normale stesura dei documenti
260 X. - Pietro, figlio di altro Pietro, dona alla Canonica della Cattedrale di Pavia tutti i suoi beni mobili ed immobili, col diritto e coll'ordine di cavare l'oro dalla ghiaia del fiume Ticino
262 XI. - Ardizzone, Conte Palatino di Pavia, autorizza la cessione di beni di un minorenne al monastero del Salvatore di Pavia
264 XII. - Lantelmo, conte palatino e conte di Pavia, autorizza la donazione di beni, da parte di due coniugi minorenni, al monastero di S. Pietro in Ciel d'Oro di Pavia
266 XIII. - Arnaldo Barbavara, podestà imperiale di Piacenza, col consiglio di alcuni sapienti e alla presenza dei consoli piacentini, restituisce al vescovo i diritti sul Palazzo, sui forni e sui mulini e sulle misure degli staj
267 XIV. - Musso conte palatino di Lomello investe Pietro Savino dell'ufficio di notaio imperiale
268 XV. - Federico I concede alla città di Pavia il privilegio della libera elezione dei consoli e tutti i diritti regali nella città e nel distretto
271 XVI. - I delegati dei Consoli maggiori sanciscono una convenzione tra la società dei pescatori di Pavia e il Monastero di Morimondo, circa il diritto invocato da quest'ultimo di tenere sul Ticino una nave da pesca
274 XVII. - Testimonianze giurate davanti ai consoli di giustizia di Pavia relative a un muro e ad una pusterla posti nel centro di Pavia, per cui era controversia fra il monastero di S. Maiolo e la Curia dei Conti
276 XVIII. - Deposizioni testimoniali giurate nella causa tra gli Avvocati del vescovo e il Comune di Piacenza per il diritto sul fornai e sui mugnai


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