Riproposto dal 1969 a oggi in oltre cinquemila allestimenti in Italia e all’estero, Mistero buffo è il testo più celebre e significativo della ricerca di Dario Fo sulle radici del teatro popolare, quello dei giullari e della Commedia dell’arte. Il titolo stesso rivendica questo legame: i misteri erano le rappresentazioni di temi sacri che gli attori comici popolari del Medioevo mettevano in scena non per dissacrare, ma per smascherare e denunciare il potere. Così Fo, moderno giullare, ricorre a un linguaggio reinventato – il grammelot, gioco verbale e mimico con cui recitavano i giullari di un tempo – per raccontare con ironia e sarcasmo la tacita, millenaria storia delle classi subalterne in una satira politica e di costume che mantiene intatta nel tempo la sua carica corrosiva.