Vlad III di Valacchia. Il principe e l'Ordine del Drago


PREZZO : EUR 12,00€
CODICE: ISBN 8859146240 EAN 9788859146247
AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore:
EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE :
DISPONIBILITA': Esaurito


TITOLO/DENOMINAZIONE:
Vlad III di Valacchia. Il principe e l'Ordine del Drago

PREZZO : EUR 12,00€

CODICE :
ISBN 8859146240
EAN 9788859146247

AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore:

EDITORE/PRODUTTORE:


COLLANA/SERIE:


ANNO:
2017

DISPONIBILITA':
Esaurito

CARATTERISTICHE TECNICHE:
212 pagine
Brossura

DESCRIZIONE:

Eroe o antieroe? Intendiamoci, se antieroe sta per fallibile, menefreghista, qualunquista  ed indolente, come quelli che i topoi della tradizione classica greca ci riportano, Vlad non è di questi. Ma, escludiamo subito che possa essere identificato come l'eroe classico, quello dal cuore d’oro,  o dal cuor di Leone, quello che vuole sempre e solo il bene comune e si comporta sempre in modo lineare, corretto e galante. No, non è nemmeno di questi. Vlad è un antieroe cattivo, che soffre e fa soffrire. È un Gilgamesh, il re di Uruk, semidio bellissimo, coraggioso, ma arrogante e prepotente che, quando si accorge che un serpente ha mangiato l'erba della sua immortalità, piange a lungo, sconsolato, deluso perché sa non c' è più niente da fare. Vlad è un antieroe tragico, dai ragionamenti contorti e spesso oscuri che nell'eterna lotta fra il bene e il male, pur volendolo, non riesce a scegliere il bene. È un antieroe che vive sospeso fra l'umano e il divino, credendosi semidio, unico, vendicatore, giudice. Incapace, però, di sollevarsi dalle umane miserie, di non soccombere al tragico destino di figlio di un traditore, sul cui capo piovono i più nefasti sortilegi  e le alchimie di una imperatrice-maga e gli anatemi biblici, quelli che puniscono per l'iniquità dei padri generazioni di figli. Vlad, dunque, non è l'eroe riconosciuto per il suo valore in battaglia, per aver ascoltato, unico e solo, l'appello del Papa a salvare i confini della Cristianità, per aver sostenuto con un manipolo di fedelissimi il pesante urto delle artiglierie ottomane, irrefrenabili dopo la vittoria di Costantinopoli. E non è nemmeno l'antieroe bello e dannato , fantasioso e carismatico che sa conquistare con il suo ghigno feroce o con la sua risata sarcastica chi sente parlare di lui e delle sue imprese ai limiti del possibile. No, Vlad si è conquistato il posto nella storia come  Vlad Țepeș, l'Impalatore o, nella moderna letteratura, come il vampiro succhia sangue del romanzo di Stoker. E nessuno si commuoverà  al racconto dello strappo insanabile provocato nella sua anima di bambino  per il tradimento e l'abbondono paterno, per la sua infanzia violata in un harem arabo,  per un destino non scelto che lo porta inesorabilmente e in solitudine più e più volte davanti a un bivio nel quale la strada sembra già segnata. Tantomeno sembreranno sufficienti a espiare le sue colpe gli anni trascorsi senza infamia e senza lode nella prigione dorata del re magiaro, il peggiore dei disonori per chi aveva cercato la morte gloriosa in battaglia.  Forse davvero da secoli Vlad vaga inquieto nelle notti di luna piena, non per succhiar sangue, ma in cerca dell'opportunità di riprendersi almeno una delle occasioni perdute. E in questo smarrimento, in quest' ansia umile di riscatto, troverà nello spazio infinito della leggenda la dimensione di uomo comune che gli faccia riprendere la vita perduta dietro la follia della vendetta.


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