Commento dell'editore:
Mantova è la città dove Longino, il soldato romano che aveva ferito al costato Gesù sulla croce, aveva occultato una preziosa reliquia costituita dal sangue del Cristo e la spugna imbevuta di acqua e aceto. Dal 37 d.C., anno in cui Longino fu martirizzato, al 804, tali reliquie rimasero nascoste e, una volta rinvenute, divennero subito mèta di un continuo pellegrinaggio. Di nuovo perdute, furono poi solennemente sistemate nella chiesa di Sant'Andrea. Da allora il pellegrinaggio al sangue di Cristo contribuì alla sistemazione di Mantova lungo un percorso rituale fatto di edifici a pianta centrale che fungevano da «luoghi di memoriae nella peregrinatio al sangue di Cristo». L'autore dell'Itinerario al Santo Sepolcro rimase sconosciuto fino all'800, fino a che Carlo D'Arco identificò l'ignoto pellegrino nella figura di Antonio dell'antica famiglia mantovana dei Crema. Egli eseguì il pellegrinaggio nella Quaresima del 1486, con motivazioni religiose, partecipando a tutte le pratiche devozionali. Ne deriva un diario nelle cui pagine si trova una narrazione distaccata e impersonale, secondo gli schemi tipici delle guide ai luoghi santi e un resoconto preciso di ciò che a quel tempo significava, per la vita religiosa di un uomo non di chiesa, un'esperienza così importante.