Commento dell'editore:
Quando si alza lieve il vento tiepido, portando a sbocciare l'ultima rosa rimasta e conduce il volo delle rondini ballerine sul filo tremante del ramo più alto, viene indicato da un flebile segno di luce il confine tra il giorno e la notte. La terra si illumina di pietre dorate, di vene di rame e di corsi d'acqua, dove schiene scarlatte di pesci guizzanti vanno a nascondersi sotto le anse erbose piegate dal gelo. Su questa terra indefinita, macchiata da folti cespugli di lavanda e impastata nei campi ben arati, ebbe inizio la più strabiliante storia d'amore che io conosca o che mi sia mai immaginato.
dalla premessa dell'autore
Il racconto ripercorre la straordinaria vita di Jaufré Rudel, poeta provenzale del XII secolo, ricostruita e reinventata in maniera letteraria. Il protagonista è un poeta ossessionato dalla ricerca della verità, per riuscire a trovare la bellezza anche a costo di soffrire. Il poeta, dopo una serie di eventi illuminanti, partirà per un viaggio in mare, che si fa metafora di viaggio esistenziale. Dovrà affrontare i suoi mille dubbi, le sue ricerche rimaste incompiute e la malattia, giungendo infine, anche se esausto, ad incontrare il suo sogno: una finale rivincita. Proprio conoscendo l'amore e la morte, unite in una sola cosa, il poeta potrà sentirsi appagato e, almeno per una volta, felice.
Non sa cantare chi non crea melodia,
né sa comporre versi chi non formula parole,
e non sa che cos'è poesia
se non ne intende il senso in se stesso.
Ma il mio canto comincia così,
e più lo ascolterete, più avrà valore.
Jaufré Rudel, XII sec.